venerdì 26 agosto 2011

Il Venerabile Frate Ave Maria

Frate Ave Maria ( Pisano Cesare) Eremita cieco dei  Figli della Divina Provvidenza, nato a Pogli Di Ortovero SV il 24 febbraio 1900, morto all’ospedale di Voghera PV il 21 gennaio 1964 a 63 anni, 42 di professione e 52 di cecità.
Cesare era rimasto cieco a 12 anni. Un amico di gioco gli sparò sul volto con un fucile trovato in un casolare in campagna, era il 1 novembre festa di tutti i Santi! Caduto nella disperazione e tristezza, perdette anche la fiducia in Dio. Venne ricoverato all’Istituto Davide Chiossone di Genova allora tenuto dalle Suore di San Vincenzo, dove trascorse sette anni assieme ad altri non vedenti. Suor Teresa Chiapponi lo mette in contatto con Don Orione, perché dopo la burrasca di questi anni tormentati gli manifesta il desiderio di consacrarsi a Dio. All’età di 20 viene accolto da don Orione a Tortona, viene mandato a Villa Moffa di Bra Cuneo, per l’anno di noviziato e nel 1923 raggiunse l’eremo di Sant’Alberto di Butrio PV. Trascorse la sua vita nel nascondimento, in penitenza e gioiosa preghiera, per additare agli sfiduciati le mirabili certezze della fede.  Volle celebrare le “nozze d’oro” della sua cecità, nel 1962 invitando tutti a “ un solenne inno di ringraziamento a Gesù benedetto, che sì mirabilmente sa volgere ogni cosa in bene per quelli che lo amano. Tu hai convertito in luce le mie tenebre ed in gioia la mia tristezza, sicchè la mia è veramente una luminosa e deliziosa notte, perché l’unica mia luce, l’unica mia gioia sei tu solo o Gesù Figlio di Dio, o Gesù Dio mio, o Gesù Figlio di Maria”!
L’intimità con Dio, la sua umile e sorridente bontà, l’aspetto ieratico di chi è rapito in Dio , attirarono su di lui la venerazione di tante persone bisognose di conforto e di luce. Era cieco, ma bastava vederlo, ricordano di lui, perché le nostre povere realtà quotidiane e le nostre scelte ne restassero illuminate. Riconciliava con la vita semplice, essenziale. Si percepiva che aveva un contatto stabile, caldo, trasparente con Dio…..
Il suo corpo è sepolto nella cripta dell’eremo. Con Decreto pontificio sulla “ eroicità delle virtù” del 18 dicembre 1997, la Chiesa gli ha attribuito il titolo di “Venerabile””


Alcuni brevi pensieri:

Con la vista poco a poco perdetti la pace e la fede. Credetti questo mondo in balia di una grande mente capricciosa, crudele, ingiusta, ma la Divina Provvidenza mi sopportò misericordiosamente e a tempo opportuno mi toccò il cuore, il quale da duro come un macigno divenne tenero come il burro. Ora piango la passata follia, che mi tenne tanti anni schiavo di me stesso e delle mie passioni.

Noi siamo un nulla! Eppure in questo nulla Dio Onnipotente ha depositato grandi, immensi tesori! Noi siamo grandi in Dio; in quel Dio onnipotente che ha saputo in modo sì mirabile riempire di se stesso il nostro vuoto.


Il Signore e la santa Madonna compirono in me un grande successo anticipando misticamente, il mio naufragio; io che fui tra gli ingannati ed ora per grazia di Dio, sono tra i disingannati vi grido che è un’assurdità il volersi ostinare a soffrire lontano da Dio….

Io voglio sacrificarmi nella solitudine e nel nascondimento. L’uomo vuole insegnare agli altri le proprie invenzioni; io voglio imparare da te ad amarti, ed amare!

Io sono il più ignorante di tutti gli uomini della terra. Tutti sanno molte cose ed io so una cosa sola; so soltanto essere felice1 Tutti posseggono più oggetti; io invece non posseggo che una cosa sola, la vera felicità!

 Al suo paese natale di Pogli d'Ortovero SV



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